12 dicembre 2014

Ma perchè???



Qui a Strasburgo i miei figli frequentano una scuola media statale. E' una statale un po' speciale perchè comprende, oltre alle sezioni, diciamo così, "standard" anche sezioni internazionali, ma resta comunque a tutti gli effetti una scuola statale. Data la concentrazione di studenti non francofoni offre una formazione linguistica aggiuntiva, modulata sul livello di conoscenza del francese. Perciò, ad esempio, i principianti assoluti hanno 8 ore di francese alla settimana in aggiunta all'orario scolastico di base, che si riducono a 4 per i ragazzi di livello intermedio e a 3 per gli avanzati, I corsi sono tenuti dagli insegnanti di francese "nazionale" che hanno un orario che comprende, nel loro monte-ore contrattuale, le lezioni nelle classi di sezione e le lezioni di FLE.

Tutto questo ha un costo? Ovviamente sì, ma se un Paese si fa carico di accogliere espatriati deve anche mettere questi espatriati nelle condizioni migliori per integrarsi bene e velocemente perchè SOLO COSI smetteranno presto di essere un peso (economicamente parlando) e diventeranno produttivi. Ma soprattutto (SOPRATTUTTO!!!) perchè le difficoltà linguistiche creano EMARGINAZIONE e l'emarginazione crea conflitti sociali.

Accanto alla formazione linguistica per i bambini (la stessa politica viene seguita nella scuola elementare e in parte, anche al liceo), ci sono programmi di formazione per gli adulti tenuti nelle scuole, all'università popolare e nei centri sociali di quartiere (che qui funzionano da centri sociali veri, poi se volete vi racconto).
Siccome sono una scimmia curiosa, ho chiesto alla mia amica SC, insegnante di italiano in Italia, com'è la situazione da noi: "Poche ore e nel limite delle risorse economiche disponibili. Spesso sono volontari" ha risposto...

Volontari? Con laurea e specializzazione ed esame di abilitazione?

Ma se il nostro Paese non ha risorse per facilitare l'integrazione degli immigrati, perchè li fa entrare???

8 commenti:

  1. Molto interessante il tuo post,purtroppo in Italia non essendoci risorse ,tutto è lasciato alla buona volontà degli insegnanti! Io sono un'insegnante in pensione,a me è andata bene una decina di anni fa,perchè ho avuto l'opportunità di fare un progetto per stranieri,invece di insegnare in una classe normale.Tanti auguri di Buon Natale da Olgica...

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    1. Questa storia del "non ci sono risorse" è una manfrina che mi ha stufata! Quando servono per il mega progetto o per la mega mangiata si trovano, vero?
      Sai perchè non si trovano le risorse? Perchè in Italia c'è pieno di gente di buona volontà disposta a fare gratis un lavoro per il quale è stra qualificata!
      Grazie Olgica, buon Natale anche a te ;-)

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  2. veramente non hai realizzato che tu ed i tuoi bambini siete degli immigrati di prima classe per infinite ragioni?
    veramente pensi che gli alunni della vostra scuola siano "degli immigrati lasciati entrare" paragonabili a quelli a cui ti riferisci in Italia?
    veramente pensi che la tua scuola media statale rappresenti un modello uniformemente diffuso in tutta la Francia?
    tanto per dire, nonostante la francia sia un paese molto più avanti di noi per mille aspetti, sai bene che altre scuole come la vostra - che certamente esiste a Strasburgo grazie ad istituzioni europee e loro indotto - ci sono solo a Parigi, Lione, Marsiglia e Nizza.
    Senza dubbio non poco rispetto a noi, ma non abbastanza per ritenerle un modello diffuso e fruibile ai più.
    Tutti gli altri, immigrati e non, si accontentano della normalissima scuola pubblica francese, dalla quale so per certo che - appena possibile - scappano pure i francesi.
    Forse certi costi sono sostenibili solo perché, appunto, su scala molto ridotta.
    non credo che gli immigrati delle periferie parigine frequentino sezioni internazionali, ma neppure può farlo il figlio di un notaio di Tolosa, a parte eventuali scuole private.
    Quanto a centri sociali ed altre realtà non ho notizie, quindi non mi sento di dire nulla.

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  3. E' evidente che certe istituzioni nascono dove il bisogno è maggiore ma se pensi che questa sia una scuola d'élite solo perchè c'è scritto internazionale ti sbagli. E' una scuola statale e gratuita nella quale concentrano (concentrano... prova a fare una proposta simile in Italia) gli stranieri. Non è la scuola europea da 6000€/anno di retta, è statale, pubblica e gratuita. E ti anticipo: no, non tutti gli stranieri di Strasburgo frequentano questa scuola, alcuni si iscrivono ad altre scuole ma per una loro libera scelta dal momento che questa è nata per i bambini che non parlano francese, non per i figli dei diplomatici (che di solito si inscrivono alla scuola europea, o ai figli dei notai di Tolosa che, come hai ben detto tu, si iscrivono ai vari istituti privati.
    Esiste grazie alle istituzioni europee? Non so se le istituzioni europee sovvenzionano questa scuola, onestamente non credo: è una scuola di quartiere (giuro, è definita così) che, forse date le dimensioni degli edifici dai quali è costituita, accoglie anche le sezioni internazionali.
    Quanto agli immigrati lasciati entrare, il punto è proprio questo: non si possono "lasciare entrare" se poi non ci si occupa di loro. E mi stai dicendo che la situazione a Milano è diversa da quella del nostro paesello? Cioè a Milano (altra concentrazione di espatriati) ci sono scuole statali gratuite con programmi spinti di italiano per stranieri?
    E, per concludere, non mi sono mai sentita immigrata, sono qui per una lunga vacanza però mi guardo intorno e faccio confronti. Ho detto subito che è una scuola "speciale" e, per favore, la Francia è un paese come il nostro non è "molto più avanti di noi in mille aspetti", per questo certe differenze fanno incavolare di brutto!

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    1. evidentemente mi sono spiegata male.
      non ho detto che sia d'élite, né ho mai detto che si paghino somme che so benissimo che non si pagano.
      Mi è perfettamente chiaro che si tratta di scuola pubblica e gratuita.
      dire che è presente a Strasburgo grazie alle istituzioni europee non vuol dire che è sovvenzionata da loro, ma che la presenza di parlamento europeo con annessi e connessi giustifica una più alta concentrazione di stranieri e che la scuola probabilmente esiste grazie a questo (tutte le altre città in cui vi sono scuole pubbliche con sezioni internazionali sono decisamente più grandi di Strasburgo).
      detto ciò, a milano purtroppo ci sono solo scuole private con sezioni internazionali, ma il fatto che in cinque città di francia vi sia una (e dico una, seppur da elementari a liceo) scuola di questo tipo per ogni città non mi pare che renda i nostri cugini necessariamente più accoglienti di noi sotto questo profilo.

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  4. Non hai detto che sia d'élite ma hai detto che siamo di prima classe...
    Comunque, polemiche a parte, ho premesso che è una scuola speciale ed è ovvio che sia stata aperta qui data la concentrazione di espatriati, tanti dei quali torneranno a casa loro ed è per questo che sentono l'esigenza di non perdere il filo con la loro scuola nazionale.
    Tutto quello che vuoi.
    Resta il fatto che è tanto, e non vedo perchè non possiamo prendere esempio e cercare di fare qualcosa di simile anche noi. Perchè, vedi, sono davvero convinta che i frutti sarebbero eccellenti!
    La Francia non è su un altro pianeta, sono come noi solo che, con la crisi, la disoccupazione che aumenta (perfino qui, nella ricchissima Alsazia) le aziende che chiudono, il debito pubblico in crescita ed i conseguenti tagli al bilancio, sulla scuola non lesinano (1,1% in Italia, 2,5% in Francia...)
    Per quanto riguarda invece la gestione degli stranieri nelle altre scuole, io non so cosa fanno, conosco solo questa realtà così come di casa conosco la mia scuola e poco più.
    Però se cerco trovo che sul sito del ministero dicono che
    Gli allievi stranieri non francofoni rappresentano lo 0,4% della popolazione scolastica
    Fra questi il 78,7% degli allievi delle elementari e il 91% di quelli dei collège e dei lycée vengono presi in carico dal servizio di accoglienza che, accanto alla classe ordinaria, li raggruppa in classi FLE per il tempo necessario (quindi non solo da noi)
    La differenza, nelle scuole internazionali, non è il corso di FLE ma i corsi di cultura nazionale.

    Comunque, non volevo innescare una polemica, solo dire: però! funziona: facciamolo anche noi!

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  5. Non sono molto pratico di scuola e dell'integrazione ad essa collegata, e quindi mi ritengo un ignorante. Tuttavia, per aver letto qualcosa a caso qua e là credo che si dovrebbe tener conto anche delle differenze che esistono tra la popolazione scolastica di quelli che sono nati in Italia da genitori già emigrati e quelli di "prima generazione", ovvero che arrivano da noi per la prima volta coi figli al seguito.
    Ciò detto, il ragionamento non penso possa valere solo per l'apprendimento della lingua in sé e quindi che abbia mèro valore "scolastico", ma in senso più ampio dovrebbe comprendere, pedagogicamente, anche quelle che sono le differenze tra culture diverse "limandone" il più possibile l'immobilità identitaria. La formazione di un individuo, insomma, sempre secondo me, dovrebbe avvenire a 360 gradi, e pur considerando le differenze di ciascuno non dovrebbe solo essere linguistica ma tener conto di tutto. Quindi, se è vero che la globalizzazione ha avvicinato mondi che prima erano lontani e sconosciuti dovrebbe anche cercare di trasmettere quei valori - da tutti peraltro ritenuti universali -, che attraverso secoli di Storia ci hanno permesso di rendere vivibile e civile una società. Partendo proprio dalla Scuola (con la "S" maiuscola). Altrimenti si rischia di creare mondi diversi che forzatamente convivono "sotto lo stesso tetto" ma che prima o poi sono destinati a scontrarsi. Naturalmente, tutto è opinabile e per questo... ribaltabile, secondo i punti di vista.
    Buone vacanze!
    Fransuà

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    1. L'esigenza primaria è mettere tutti gli studenti in condizione di poter seguire le lezioni, quindi i corsi di lingua servono ad accelerare l'apprendimento della lingua del paese ospite. Attraverso la possibilità di comunicare si punta all'integrazione sia scolastica che culturale. Per quanto possibile, ovvio.
      I corsi dei quali parlavo (FLE in Francia, ILS on Italia ecc) sono riservati a chi non parla sufficientemente bene la lingua nella quale si tengono le lezioni.
      Buona giornata e grazie per il tuo commento

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